La memoria è impegno
Chi era
Giovanni Falcone

Giovanni Falcone è stato un magistrato italiano, un uomo dello Stato che ha dedicato la vita alla lotta alla mafia. Investigatore rigoroso e dall’intuito straordinario, in un’epoca in cui si negava l’esistenza di Cosa nostra ne comprese la pericolosità militare e la capacità di penetrazione in tutti i settori della società. Pioniere di un metodo d’indagine che vedeva nel lavoro in pool, nell’ormai celebre “segui il denaro” e nella cooperazione giudiziaria internazionale i suoi cardini, ha istruito, insieme al collega Paolo Borsellino, il primo maxiprocesso alle cosche, scardinando il mito di una mafia invincibile. Cosa nostra lo ha assassinato a Capaci, il 23 maggio del 1992, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Resta viva la sua eredità morale e professionale.

Guarda e diffondi
La memoria di tutti

Il video RAI realizzato quest’anno in occasione per l’anniversario della strage di Capaci.

per Palermo e per Santa Rosalia
Apriamo il Parco Jung

Abbiamo acceso la luce, andiamo avanti. In questo posto la mafia ha perso e noi abbiamo vinto. Vi aspettiamo dalle 10 alle 23, Parco Jung – ingresso da via Pardi e da via Lincoln 71, il 12, 13 e 14 luglio 2023.

Opere d'arte ed esposizioni temporanee
Attività recenti
Un progetto di comunità per la memoria di tutti
Quello che abbiamo fatto negli ultimi mesi

La missione centrale della Fondazione Falcone, costituita immediatamente dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio del 1992, è la costante promozione dei valori della cultura della legalità e della giustizia nelle comunità e, soprattutto, delle nuove generazioni. Quell’insieme di elementi morali e culturali che si indica con quel sentimento civile di “amor di Patria” e che oggi, ancora più fortemente, devono essere trasmessi alla cittadinanza, a favore delle nuove generazioni, attraverso un linguaggio e una mediazione costante tra i diversi metodi di divulgazione storica e le necessità della modernità dei media, senza mai scadere nella retorica o nella vuota liturgia della commemorazione. La memoria storica collettiva è il principale elemento per il progresso di una comunità e ad essa devono tendere tutti gli strumenti di pedagogia sociale, elementi questi necessariamente capaci di quella elasticità indispensabile per interpretare costantemente al meglio le esigenze di vitalità e di sicurezza, anche sanitaria, cui oggi siamo chiamati a rispondere. Così, per la consapevolezza con la quale riteniamo che la cultura, l’arte, la formazione diffusa siano determinante per il rinnovamento dello spirito dei popoli, dopo importanti esperienze degli anni scorsi. La Fondazione Falcone, partner di First Social Life e altre associazioni e imprese, ha contribuito a portare gli Uffizi a Casal di Principe, in un bene confiscato alla camorra, come anche Caravaggio a Lampedusa per la costituzione del Museo del Dialogo e della Fiducia per il Mediterraneo, proseguendo in questa direzione di impegno per il prossimo anniversario abbiamo voluto chiedere all’autore principale di questi progetti speciali, Alessandro de Lisi, di costruire, assieme a noi e ad alcuni tra i maggiori artisti italiani ed europei, un programma speciale di interventi urbani, nei luoghi simbolo del riscatto civile contro le mafie, in omaggio alla città. Questo trentesimo anniversario delle stragi mafiose d’Italia è mia e nostra volontà che sia dedicato a tutti, a ciascuno di coloro che hanno combattuto fino al massimo sacrifico personale la pressione e la violenza di Cosa Nostra. Maria Falcone

 

In Italia non esisteva finora un luogo laico, pubblico, ad alta accessibilità sociale dove poter conoscere, attraversare e condividere la storia della lotta civile alla mafia, uno spazio capace di trasformarsi e accogliere il pubblico secondo parametri di edutainment contemporanei. Il museo è stato immaginato, descritto e la sua progettazione iniziata seguendo le indicazioni di accessibilità e soddisfazione culturale dei più grandi musei europei di antropologia sociale, eccellenze per la promozione del patrimonio immateriale delle comunità. In questo spazio anche le opere d’arte delle esposizioni temporanee, cardine del complessivo meccanismo espositivo, saranno esse opere antiche o del presente, coi reperti che segnano e sottolineano parti del racconto collettivo contro le mafie negli ultimi cinquant’anni e di oggi, esaltano il senso dell’azione, della vitalità dell’impegno per una società più giusta, perché sono e saranno compagne degli oggetti di riferimento simbolico. Non è un luogo per cose da reliquie, bensì strumenti capaci di incontrare e sollecitare gli studenti, le nuove generazioni, mettere assieme scuole e cittadinanza in un nuovo patto culturale per la legalità. Alessandro de Lisi

Un progetto di comunità
Viaggio in Italia: "L'albero dei Tutti"

La vocazione storica della Fondazione Falcone è la stessa che si trova ogni giorno nella pratica sociale, incontrare i giovani e le nuove generazioni per promuovere una comunità migliore. Per dire no alla mafia non basta però la legalità, servono memoria, cultura e impegno come spesso dice Maria Falcone continuando ad indicare le priorità del futuro. Così, dopo la pandemia da Covid 19, che ha necessariamente imposto delle regole di distanza sociale e di solitudine responsabile, l’arte negli spazi pubblici è divenuta uno strumento per perseguire le finalità della Fondazione Falcone, lasciando autonomia agli artisti e chiedendo alle istituzioni e alle aziende di sostenere questo progetto di innovazione civile per la promozione della memoria della lotta alle mafie.

Tra i progetti che hanno avuto più successo L’albero dei Tutti di Gregor Prugger, maestro indipendente della più antica tradizione scultorea espressiva di montagna, ne è un esempio: un’opera colossale, l’ibrido contemporaneo più grande d’Europa ad oggi, un albero di abete di oltre quindici metri, con un impalcato mobile di rami ampio di oltre dieci metri, per più di trecento sculture ad innesto, ormai parte della naturalità dell’insieme, a rappresentare le moltissime vittime di mafia. Quest’opera è divenuta un simbolo, come ago che cuce le memorie dei luoghi, non solamente nel ricordo dei caduti nella lotta alle mafie ma anche quelle delle comunità che la ospitano in questo, lungo il suo viaggio in Italia. Realizzato grazie al contributo della Provincia Autonoma di Bolzano, in esclusiva per la Fondazione Falcone, è parte importante del progetto che ha avuto il sostegno della Struttura di Missione per la valorizzazione degli Anniversari Nazionali e la piena collaborazione della Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco e di moltissime istituzioni locali. Un viaggio in Italia unico nel suo genere, da Palermo a Roma, poi a Bolzano, a Trieste e oggi a Firenze, fino a luglio prossimo per poi proseguire per Bergamo, capitale italiana della cultura con Brescia, poi Milano, altre mete che si stanno aggiungendo in queste settimane e Venezia e Taranto in autunno per finire il viaggio a Bruxelles in inverno. Esposta nei luoghi della socialità, nel cuore delle città simbolo della reazione civile alle difficoltà della storia più recente, ha incontrato ad oggi oltre cinquantamila persone e oltre cinquecento scuole del Paese, decine di imprese solidali e istituzioni del credito, come se fosse la zattera per attraversare questi tempi così difficili. L’opera è una calamita cosmica di eventi e di storie, danneggiato da un raid intimidatorio a Palermo, ha preso in pieno la neve di Bolzano e la Bora più dura a Trieste che ne hanno spezzato i rami e disperse le sculture più piccole, tutto però restaurato e rifatto dalla tenacia di Prugger e della necessità di non mollare mai la grande bellezza che l’arte rivela se non è decorazione ma rivoluzione, come questa (AdL).

«Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini»

Giovanni Falcone
Perché è nata
Fondazione Falcone
La Fondazione Falcone è stata costituita a Palermo il 10 dicembre del 1992 con l’impegno principale di promuovere, attraverso attività di studio e di ricerca, la cultura della legalità nella società e in particolare nei giovani. Particolarmente attenta alla problematica pedagogico-educativa dei ragazzi in età scolare, la Fondazione Falcone è impegnata a realizzare un’educazione permanente ai valori dell’antimafia anche tenendo viva nelle giovani generazioni la memoria dei tanti italiani che per l’affermazione della legalità hanno sacrificato la vita. Negli anni sono stati migliaia i ragazzi di ogni parte d’Italia “raggiunti” e coinvolti dalle nostre iniziative.
Ricordare

Teniamo viva la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la giustizia per un futuro libero dalle mafie.

Sensibilizzare

Lavoriamo nella società per creare una coscienza antimafiosa. Perché la lotta alla mafia deve essere un impegno di tutti.

Formare

Crediamo nella scuola e nell’istruzione. E vogliamo contribuire alla costruzione di una cultura condivisa della legalità.

Coinvolgere

Riempiamo le piazze e le strade contro la prepotenza e la violenza mafiosa.

Ficus macrophylla columnaris magnolioides
Designato albero monumentale di interesse nazionale
L'albero Falcone

Subito dopo l’attentato mafioso di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo, centinaia di palermitani si ritrovarono in via Notarbartolo, davanti all’abitazione del magistrato ucciso.

Una Palermo sotto choc dopo la strage, spontaneamente, volle manifestare la propria rabbia e il proprio dolore e scelse quel luogo per dire no alla violenza mafiosa. Il Ficus macrophylla columnaris magnolioides, l’albero sempreverde che si trova davanti alla casa di Falcone, è diventato così simbolo di rivolta e riscatto. Ai suoi rami negli anni sono stati appesi decine di messaggi dei tanti cittadini che in una sorta di pellegrinaggio laico hanno continuato a dire il loro no alla violenza e alla sopraffazione mafiosa.

Nel 2005 è stato designato albero monumentale di interesse nazionale.

Nella pagine “Messaggi” trovi una raccolta dei messaggi, delle poesie e dei pensieri lasciati sotto l’albero e inviati alla Fondazione tramite posta o email.

Numeri

0
Scuole coinvolte ogni anno
0
"Alberi Amici" piantati
0
Incontri con le scuole
0
I ragazzi della Nave della Legalità
0
Borse di studio assegnate
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Compila il modulo qui a fianco o inviaci una mail ad info@fondazionefalcone.it

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