“Sono trascorsi 30 anni dalla morte di Rosario Livatino, barbaramente assassinato dalla mafia. Aveva solo 38 anni, un giudice ragazzino, come venne ingenerosamente definito. Trent’anni che non hanno sbiadito, però, il ricordo di quel giovane magistrato, delle sue capacità investigative, delle sue intuizioni sugli interessi economici delle mafie, della sua sobrietà, della sua fermezza”.
Così Maria Falcone, sorella di Giovanni Falcone e presidente della Fondazione che del magistrato porta il nome, ricorda il giudice Rosario Livatino, assassinato dalla mafia 30 anni fa.
“Livatino è stato esempio di rigore e indipendenza, di una lotta alla mafia senza compromessi, di una vita improntata al rispetto delle regole anche fuori dalle aule del tribunale”, ha aggiunto.
“Proclamandolo beato, la Chiesa ha reso giustizia a lui e a tutti quei giovani che hanno creduto di dare un senso alla propria esistenza impegnandosi nella difesa del bene comune”, ha concluso Maria Falcone.