“Sono passati 28 anni da quella terribile domenica in cui furono barbaramente trucidati Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta: la giovanissima Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina e Claudio Traina. E’ nostro dovere impedire che i loro nomi si cancellino dalla memoria, che si affievolisca con il passare del tempo la gratitudine che tutti noi dobbiamo a chi ha affrontato il pericolo e poi la morte per il bene della nostra collettività”.
Sono le parole della professoressa Maria Falcone, sorella di Giovanni Falcone, il giudice ucciso a Capaci il 23 maggio del 1992 e presidente della Fondazione che del magistrato prende il nome, nel 28esimo anniversario della strage di Via D’Amelio.
“Questo 19 luglio e quelli che verranno nel futuro – aggiunge – ritroviamoci tutti insieme a rendere il giusto tributo a chi seppe stare dalla parte giusta”.
“Gli anniversari e le commemorazioni – conclude – siano occasione per indicare ai più giovani cosa vuol dire essere cittadini che sanno difendere la libertà, la democrazia, la dignità”.