“La notizia che il giudice Rosario Livatino sarà beato mi rende molto felice. Livatino è stato ed è esempio di rigore e indipendenza, di una lotta alla mafia senza compromessi, di una vita improntata al rispetto delle regole anche fuori dalle aule del tribunale. Proclamandolo beato, la Chiesa ha reso giustizia a tutti coloro che hanno creduto di dare un senso alla propria esistenza impegnandosi nella difesa del bene comune”.
Lo dice Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, ucciso nel 1992 dalla mafia, e presidente della Fondazione che porta il nome del magistrato, commentando la decisione della Santa Sede di riconoscere per Livatino il martirio “in odium fidei”.
Rosario Livatino è stato assassinato ad Agrigento il 21 settembre del 1990 dalle cosche mafiose della Stidda. Aveva solo 37 anni.
“Dalla sua morte – ha aggiunto Maria Falcone – sono trascorsi ormai 30 anni, ma il ricordo di quel giovane magistrato, delle sue capacità investigative, delle sue intuizioni sugli interessi economici delle mafie, della sua sobrietà e della sua fermezza è rimasto vivo”.