Anche Giovanni Falcone è stato bambino e come tutti i bambini ha avuto paura: ma fin da piccolo davanti alle paure non è scappato. Le ha affrontare e le ha vinte. E ha capito, come ha poi spesso detto da adulto a chi gli chiedeva se il rischio a cui era continuamente sottoposto non lo spaventasse, che non avere paura è impossibile, innaturale. Il segreto è non farsi fermare, imparare a convivere con i propri timori. Di Giovanni Falcone bambino parla il cortometraggio del regista pugliese Vito Palumbo “U Muschittìeri”, prodotto da Recplay di Roberta Putignano, Intergea di Donatella Altieri srl e Beagle Media di Vincenzo De Marco in coproduzione con Rai Cinema, con il supporto del MiBAC e dell’Apulia Film Commission e con il patrocinio morale della Fondazione Falcone e del Comune di Palermo. La produzione esecutiva è stata curata da Recplay.
Un’idea, quella di Palumbo, vincitore del Premio speciale della giuria ai Nastri d’Argento 2015 con il suo corto “Child K” sull’olocausto dei disabili per mano nazista, che prende spunto dal racconto dello scrittore palermitano Angelo Di Liberto “Il bambino Giovanni Falcone. Un ricordo d’infanzia”.
U Muschittieri” di Vito Palumbo è stato presentato ieri in prima nazionale al festival RIFF di Roma. Alla proiezione è seguito un dibattito sulla figura di Giovanni Falcone a cui hanno partecipato la presidente della Fondazione Falcone, la professoressa Maria Falcone, il regista Vito Palumbo, per la RAI Carlo Brancaleoni, lo scrittore Di Liberto.
“Non si deve essere necessariamente eroi per combattere il male” spiega Palumbo, innamoratosi della storia di Di Liberto, sceneggiatore del corto insieme a Giuseppe Triarico, Giuseppe Isoni, Andrea Brusa.
“Il mio intento è stato quello di far conoscere la figura di Giovanni Falcone anche alle nuove generazioni che non c’erano negli anni in cui il giudice è vissuto e ha operato. – dice – E volevo farlo in un certo senso smitizzando il personaggio, nel racconto di lui bambino. Volevo raccontare una storia vera di umanità e coraggio, di un bambino normalissimo, come tutti gli altri, che lo riavvicini a noi e ci faccia credere che il miracolo possa ripetersi”.
“ Il film – dice Maria Falcone – coglie un aspetto che io sottolineo spesso e cioè che per combattere certe battaglie non si deve necessariamente essere eroi e questo era una cosa che Giovanni diceva spesso. Ognuno di noi ha le sue paure. Lui diceva che sarebbe stato da incoscienti non averne, ma le paure vanno affrontate e superate e non si deve diventarne ostaggi”.
Ad interpretare il piccolo Giovanni Falcone è Gabriele Provenzano, già presente nella “Mafia uccide solo d’estate 2”; accanto a lui, nei panni di Maria Falcone, la piccola Daria Civilleri. Nei ruoli dei genitori di Giovanni, due attori di grande prestigio come David Coco (L’uomo di vetro, Il cacciatore) e Simona Cavallari (Il capo dei Capi , Squadra antimafia–Palermo oggi). Direttore della fotografia è il maestro Daniele Ciprì.