Si è spento oggi all’età di 93 anni Alfonso Giordano, uomo coraggioso, giurista, magistrato. Quando, dopo il rifiuto di 10 colleghi, gli fu proposto di presiedere la corte d’assise che doveva celebrare il primo maxiprocesso alla mafia, istruito da Falcone e Borsellino, non esitò e accettò l’incarico. Indimenticabile l’aplomb con cui affrontò tensioni, urla dalle gabbie dell’aula bunker e le minacciose parole del boss Michele Greco prima della sentenza. Indimenticabile la lettura del dispositivo con cui dopo 349 udienze e 35 giorni di camera di consiglio inflisse 346 condanne – 19 ergastoli e 2265 anni di carcere – a capimafia, “colonnelli”, gregari e picciotti di Cosa nostra. Parlava volentieri di quel capitolo della sua vita e senza pose eroiche raccontava del servizio reso allo Stato. Lo ricorderemo con affetto e riconoscenza.